Hochgall 3.436m

Il più importante a colpo d‘occhio

dislivello in salita
🔋
1570 dislivello
punto piú alto
🞍
3430 m
tempo di cammino salita
6 h
lunghezza percorso
7.3 km
difficoltà
🞽
difficile
punto di partenza:
Staller Sattel (2.000 m)
punto d‘arrivo:
Hochgall (3.436 m)
stagione migliore:
GEN, FEB, MAR, APR, DIC

arrivo

Parcheggio
Parcheggio Oberseehütte 2.020m

rifugi/malghe

profilo altrimetrico

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aperto

Meteo attuale

Descrizione

L'Hochgall rientra tra le zone montane più belle e più leggendarie di tutta l'area delle Alpi Orientali. Come destinazione estiva è sempre più minacciata dalla caduta di massi, mentre la scalata è più favorevole nei mesi invernali. Alcuni decenni fa l'Hochgall con gli sci era riservato a solo pochi sportivi estremi e sollevava perplessità. Nel frattempo tutti i fianchi ripidi sono stati percorsi e la scalata dell'Hochgall dal lago Antholzer See è diventata un tour alla moda. In condizioni adeguate predomina un'atmosfera di festa nel canalone Hochgall, ripido oltre 40° e un tempo tanto temuto che a causa dei gruppi di Italiani nel frattempo rientra tra i "pendii più frequentati". Il tour in questa possente miniera di roccia e ferro non andrebbe comunque sottovalutato. Il canalone è ripido e si corre il rischio di cadere, in particolare con la neve compatta. Tutti gli accessi, da qualsiasi lato, richiedono una capacità di valutare il pericolo di valanghe e una solida tecnica di salita e discesa. Le migliori condizioni si ritrovano in primavera dopo notti limpide. L'ascesa nel Tirolo orientale è solitaria e ampia. Mentre il sentiero da Erlsbach attraverso la valle Patschertal è riservato solo ai più incalliti, dal Passo Stalle (2000 m) si ha una possibilità di accesso interessante e piuttosto veloce al valico Riepenscharte (2764 m), dove la salita dal Tirolo orientale si congiunge con quella dall'Alto Adige. Il punto di partenza, come abbiamo già detto, è il Passo Stalle. Passando per irti pendii a sud-est il nostro tracciato si snoda verso il valico Jägerscharte (2870 m), che attraversiamo brevemente passando per un ripido pendio (SE, <35) (2 ore). Qui inizia la discesa in direzione nord-ovest lungo i resti del ghiacciaio Almerkees, fino al rifugio solitario Barmer Hütte (2610 m). Al ritorno si devono mettere in conto 270 metri di dislivello di controsalita. Sul fondo sotto il rifugio proseguiamo addentrandoci nella valle nel valico Riepenscharte riconoscibile da lontano (2764 m). Normalmente qui finisce il percorso in solitaria e nell'ampio tracciato si arriva in curve in salita sotto il Durrer Spitze verso nord-ovest al ghiacciaio Patscherkee. Un attraversamento in salita ci porta all'accesso del canalone a circa 3050 m. A seconda delle condizioni d'innevamento o delle competenze con gli sci le tavole possono scivolare attraverso il canalone molto ripido (SE, 35° - 42°), per risalire passando per la cresta a nord-est successiva, in parte piuttosto esposta fino alla vetta (coperta con cornici nevose!). La vetta rocciosa non viene attraversata nel corso dello skitour. La discesa attraverso il canalone richiede un'ottima tecnica con gli sci e condizioni perfette, altrimenti si consiglia di proseguire a piedi con i ramponi! Se le condizioni lo permettono, gli scialpinisti esperti possono scendere attraverso la valle Patschertal e passando per la strada bloccata arrivare fino a Erlsbach.


Troverete ulteriori consigli per gli skitour nelle guide sullo sci alpinismo di Thomas Mariacher, disponibili qui: www.grafikzloebl.at/verlag/buecher/

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